CAFFÈ, AIUTA IL CERVELLO A RESTARE IN FORMA
01/04/2018

CAFFÈ, AIUTA IL CERVELLO A RESTARE IN FORMA

Studio italiano individua la correlazione tra il consumo di caffè e il declino cognitivo

Il caffè aiuta il cervello a restare in forma. Assumerlo regolarmente, infatti, riduce il rischio di declino cognitivo. Ad affermarlo, in uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Alzheimer’s Disease, è un team italiano costituito dai ricercatori dell’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”, dell’Irccs “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo (FG) e dell’Istituto Superiore di Sanità. Gli effetti neuroprotettivi della bevanda, spiegano gli esperti, dipendono dal suo consumo moderato e regolare.

Durante la ricerca, gli autori hanno esaminato il consumo di caffè da parte di 1.445 persone di età compresa tra 65 e 84 anni. L’analisi ha dimostrato l’esistenza di una correlazione tra l’assunzione della bevanda e la comparsa del deterioramento cognitivo lieve (Mci), una condizione ritenuta come prodromica della malattia di Alzheimer e della demenza.

In particolare, è emerso che chi consumava regolarmente una quantità moderata di caffè (una o due tazzine al giorno) correva un rischio inferiore di sviluppare il disturbo, rispetto a chi non lo beveva mai o lo faceva raramente. Le persone che con il tempo avevano aumentato l’assunzione quotidiana della sostanza, correvano un pericolo maggiore. Le probabilità di sviluppare la patologia, infatti, erano più alte di una volta e mezzo rispetto a chi lo assumeva regolarmente e di due volte rispetto a chi ne aveva ridotto il consumo.

Non sono emerse, infine, differenze significative tra le persone che bevevano più di due tazzine al giorno e quelle che lo consumavano raramente o non lo facevano affatto.

“I risultati dello studio suggeriscono che le persone anziane, con facoltà cognitive nella norma, che non hanno mai bevuto caffè, o lo hanno fatto raramente, e quelle che col tempo ne hanno aumentato il consumo, corrono un rischio maggiore di sviluppare l’Mci – spiega Vincenzo Solfrizzi, che ha coordinato l’analisi -. Pertanto, la ricerca conferma che l’assunzione moderata e regolare di caffè può avere effetti neuroprotettivi anche contro il deterioramento cognitivo lieve”.